PARROCCHIA della NATIVITA’ DI MARIA

Parroco: don Vittorino Corsini

Indirizzo: Via redentore 4

Tel. 0442-20280 Email : corsini.vittorino@virgilio.it

STORIA DI VANGADIZZA (VR) – PARROCCHIA

La chiesa parrocchiale di Vangadizza è stata edificata nel 1808. L’edificio presenta le seguenti misure: lunghezza mt. 40, larghezza navata centrale mt. 8, larghezza nella confluenza dei bracci laterali mt. 25 ed altezza mt. 12.
La forma è a croce latina dal 1808, quando all’edificio primitivo del XV secolo, e che è rimasto incorporato divenendo la parte costitutiva dei bracci laterali, è stata aggiunta la navata centrale, portando così l’entrata da ovest a sud (l’orientamento prima era ovest-est ed ora è sud-nord). Stile: neoclassico.

La chiesa parrocchiale di Vangadizza è stata edificata nel 1808. L’edificio presenta le seguenti misure: lunghezza mt. 40, larghezza navata centrale mt. 8, larghezza nella confluenza dei bracci laterali mt. 25 ed altezza mt. 12.
La forma è a croce latina dal 1808, quando all’edificio primitivo del XV secolo, e che è rimasto incorporato divenendo la parte costitutiva dei bracci laterali, è stata aggiunta la navata centrale, portando così l’entrata da ovest a sud (l’orientamento prima era ovest-est ed ora è sud-nord). Stile: neoclassico.4

L’interno

D.O.M.
PIORVM ELEEMOSYNIS
VILLÆ FRANCHÆ
QUORVM NOMINA SCRIPTA
SVNT IN COELIS
HOC ALTARE
DICATVM EST
MDCCLIX
PIORUMQUE SUMPTIBUS
VANGADITIÆ
IN HANC ECCLESIAM
TRANSALTUM
MDCCCLXXX

Quadro “La nascita di Gesù”, collocato nel presbite-rio, a destra di chi guarda, del Settecento, di scuola Veneziana (si pensa al pittore Marazzo), dipinto su tela ad olio, largo mt. 4,75, alto mt. 3.
Il quadro rappresenta il Bambino Gesù fra la Madonna e San Giuseppe attorniati da molte figure di pastori e di Angeli in adorazione e contemplazione.

E’ costruito con intonaco su canne pa-lustri. All’altezza del presbiterio si può notare una tempera a sec-co raffigurante, simbolicamente in forma umana, il Padre Eterno. L’opera, della prima metà del Novecento, è del pittore veronese Alfonso Mattielli (1883-1966).

Sempre sul soffitto al centro del transetto c’è l’altra tempera a secco, dello stesso pittore, raffigurante l’Assunzione di Maria Vergine al Cielo, anch’essa opera della prima metà del Novecento.

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del transetto ai lati del presbiterio si aprono dei portali laterali interni che conducono, quello a sinistra alla cappella feriale e quello a destra alla sagrestia . Ambedue del Settecento, in marmo, in ottimo stato di conservazione, larghi ciascuno mt. 1,25 e alti mt. 3,50. Ambedue i portali hanno una cornice a lunetta formata da tre sculture (busto di un sacerdote e due personaggi coricati ai lati) e sono in stile barocco. (Ottimo utilizzo di questi due portali che facevano parte dell’altare maggiore).

Nel braccio destro del transetto troviamo un altare laterale dedicato alla Madonna. L’altare, in marmo, in ottimo stato di con-servazione, risale al Settecento, ed è in stile barocco. La statua della Madonna con il Bambino Gesù in braccio è in legno, del 1950 (restaurata nel 1990). E’ alta mt. 1,80 ed è opera di uno scultore di Ortisei.

Nella stessa cappella nel lato sinistro c’è il quadro “La Ver-gine con Gesù Bambino e Santi” (fig.11), del Seicento, olio su tela di Claudio Ridolfi (1580-1644), largo mt. 1,47 e alto mt. 3.
Nel settembre del 1974 fu esposto alla “Mostra del 600 Veronese” a Verona. Per l’occasione fu provveduto alla sua puli-tura.

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Nel braccio del transetto a sinistra troviamo l’altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù (fig.13). L’altare, del Settecento è in marmo, in stile barocco. La Statua del Sacro Cuore di Gesù, in legno, è dell’Ottocento, ed è alta mt. 1,50.

Lungo la navata centrale a destra c’è l’altare dedicato a San Giuseppe (fig.14). L’altare, del Settecento, in marmo, è in stile barocco. La statua di San Giuseppe, in legno, è dell’Ottocento ed è alta mt. 1,65.

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Nella stanza in passato dedicata al fonte battesimale è in-castonata su di una parete una lunetta con Cristo benedicente, del secolo XV (fig.16). Si tratta di un bassorilievo largo mt. 1,77 e alto mt. 0,60 appartenente alla porta d’entrata del primitivo edificio, l’antico monastero Camaldolese (sec. XV) poi assorbito dall’attuale.

Sempre nella stessa stanza c’è un trittico con Madonna e Santi, sempre del sec. XV (fig.17), anch’esso incastonato sulla medesima parete. Si tratta di una pietra scolpita in bassorilievo, larga mt. 1,42 e alta mt. 0,75, appartenente al precedente edificio e sulla quale sono raffigurati Madonna col Bambino Gesù e Santi. A sinistra due vescovi (forse San Martino e San Zeno), a destra San Sebastiano e San Lorenzo.

Di particolare pregio il crocefisso (fig.18) usato un tempo per la commemorazione del Venerdì Santo e per la Via Crucis, che, snodandosi per tutto il paese, partiva dalla Chiesa Parrocchiale ed arrivava fino alla chiesetta detta “il Capitello”. Scultura in legno di ignoto, del sec. XVI, in stile classico.

Collocata nella navata centrale nel lato a destra di chi guarda. La statua di S. Teresa del Bambino Gesù è dei primi del Novecento, in gesso, di ignoto, ed è alta mt. 1.50.

Viene esposta in occasione della sagra dedicata alla Madonna quale patrona della Parrocchia, che si chiama appunto Parrocchia “Santa Maria Bambina” di Vangadizza.

Merita una particolare menzione un quadro collocato in sagrestia, “Deposizione di Gesù dalla Croce”. Quadro del Seicento, di Paolo Farinati (1504-1606), dipinto ad olio su tela largo mt. 1,35 e alto mt. 2. Nel 1974 fu esposto alla “Mostra del 600 Veronese” a Verona. Per l’occasione fu provveduto al restauro ad opera di R. Pedrocco. Il quadro partì rettangolare e tornò con la parte superiore rotonda.

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st. I – Gesù condannato a morte

st. II – Gesù caricato della croce .

st. III – Gesù cade la I^ volta.

st. IV – Gesù incontra la SS. Madre.

st. V – Gesù aiutato dal Cireneo

st. VI – Gesù asciu-gato dalla Veronica

st. VII – Gesù cade la II volta

st. VIII – Gesù conso-la le donne

st. IX – Gesù cade la III volta

st. X – Gesù spoglia-to delle vesti

st. XI – Gesù inchioda-to in croce

st. XII – Gesù muore in croce

st. XIII – Gesù depo-sto dalla croce

st. XIV – Gesù posto nel sepolcro.

D’epoca seicentesca, la canonica, un tempo in diretta comunica-zione con la sagrestia della Chiesa, nella parte ora, dal 2005, oc-cupata da un gruppo-famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, merita di essere nominata per la presenza al suo interno di alcuni affreschi d’epoca settecentesca, uno in particolare, e preci-samente quello che rappresenta la Madonna col Bambino Gesù in braccio, segno dell’ antichità della devozione alla Vergine cui è dedicata la Parrocchia. La riscoperta di tale affresco durante il restauro della canonica, avvenuto negli anni 1992 – 97, costitui-sce un invito a rinnovare e trasmettere alle generazioni future il nostro affidamento alla Madre di Dio, da Lui data a noi anche co-me madre nostra.

Chiesa parrocchiale e canonica esterno (1950)

Don Gio Batta Vicentini 1827 – 1869

Don Gio Batta Ghiaffoni 1869 – 1920

Don Silvio Quaglia 1920 – 1930

Don Luigi Pavoncelli 1930 – 1945

Don Amedeo Mantovani 1945 – 1956

Don Aldo Gaiardoni 1956 – 1968

Don Zefferino Dal Dosso 1968 – 1997

Don Lanfranco Magrinelli 1997 – 20054

Don Romeo Cecchetto 2005 -2012

Don Valentino Sartori 2012-2013

don Renato Perusi 2013-2015

Don Vittorino Corsini 2015 –

      

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